Descrizione
“L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremmo mai togliere il segnalibro della memoria”, affermava Primo Levi, uno dei narratori più celebri della tragedia di Auschwitz, che lui da sopravvissuto raccontò nei suoi scritti per far conoscere al mondo le atrocità perpetrate ai danni di innocenti deportati, torturati e uccisi perché considerati “inferiori”, sulla base di un’ideologia folle che offuscò ragioni, sentimenti e coscienze.
La Giornata della Memoria rappresenta quel segnalibro che lo scrittore, chimico ed eminente intellettuale torinese invocò per scongiurare l'oblio di una pagina tra le più buie della Storia: istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 1° novembre 2005 per ricordare lo sterminio di sei milioni di ebrei, che persero la vita nei campi di concentramento nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, la data del 27 gennaio si è consolidata come un appuntamento che è diventato l’occasione per commemorare e riflettere sulle vittime causate dall’odio, dal razzismo e dal pregiudizio.
Perché le atrocità della Shoah non si ripetano sotto altre forme, con altri nomi, giustificate da altre assurdità camuffate da ragioni.
(Nel video le riprese della Redazione “Qui Mesagne”, effettuate in occasione della visita ad Auschwitz e Birkenau del 2020 nell'ambito del progetto 'Il Treno della Memoria" al quale la città di Mesagne ha partecipato).